benedetta e raccomandata dal Santo Padre Pio Papa IX
INDEX
Torino, 30 Agosto 1875.
Illmo. Signore
Prego V. S. Ill.mo a voler con bontà leggere quanto qui espongo intorno all’Opera di Maria Ausil. di cui unisco il progetto e il programma. Senza che a lungo mi spieghi Ella può di leggeri comprendere quale ne sia lo scopo; preparare giovani grandicelli a divenire col tempo buoni Sacerdoti. Credo poi che ella mi possa prestare efficace appoggio in due maniere:
1. Col farsi corrispondente di quest’opera, col sostenerla, farla conoscere, promuoverla con que’mezzi morali e materiali, che con zelo e carità la S. V. sa usare a tempo opportuno.
2. Conoscendo qualche allievo in cui si avverino le condizioni del programma, sia benevola di indirizzarmelo.
Pieno di fiducia nella sua cooperazione, prego Dio a volerla degnamente ricompensare, mentre con profonda gratitudine ho l’onore di professarmi
Di V. S. Ill.mo Obbl.mo Servitore
Sac. GIOVANNI BOSCO. {1 [1]}
Messis quidem multa, operarii autem pauci; |
rogate ergo Dominum messia ut mittat operarios |
in messem suam. (S. Luca. X. 2.) |
La messe in verità è assai copiosa, ma gli operai |
sono pochi: pregate dunque il padrone |
della messe, che mandi operai nella sua messe. |
Sono più anni da che si va lamentando il bisogno di operai evangelici, e la diminuzione delle vocazioni allo stato Ecclesiastico. Questa deficienza di vocazioni è sentita in ogni Diocesi d’Italia e in tutta Europa; è sentita nelle corporazioni religiose, che mancano di postulanti; nelle missioni estere, che ripetono incessantemente con s. Francesco Saverio: Inviateci degli Operai Evangelici in aiuto. Anzi sappiamo non poche missioni essere in procinto di estinguersi per la sola ragione che mancano di operai Evangelici. È dunque necessità di pregare il Padrone della messe, che mandi operai nella sua mistica vigna: ma alle preghiere unire la nostra cooperazione. Già in Germania, in Francia, in Inghilterra ed in molti paesi d’Italia si fondarono opere di beneficenza a questo fine e se ne ottennero buoni effetti, ma insufficienti ai molti ed urgenti bisogni. Mentre noi altamente lodiamo queste opere cominciate, e di tutto cuore pregheremo Dio, che le faccia ognor più prosperare a sua maggior gloria, sembra opportuno proporne un’altra, che forse ci potrà più prestamente venire in aiuto. È questo un corso di studio per giovani adulti che’intendono consacrarsi a Dio nello stato Ecclesiastico. {2 [2]} Dall’esperienza si potè conoscere come di dieci fanciulli, che cominciano gli studi con animo di arruolarsi alla milizia di G. C., in media appena due giungono al sacerdozio, mentre dai più grandicelli, che hanno già ponderata e studiata la loro vocazione, sopra dieci se ne hanno otto.
Si osservò pure che in tempo assai più breve, quindi con molto minore spesa, compiono i loro corsi letterari, perciocchè separati dai piccolini, che devono gradatamente percorrere le loro classi, mercè corsi abbreviati possono assai più presto giungere alla meta.
Per queste ed altre ragioni si propone un corso di studi secondari per giovani adulti anche di condizione meno agiata, ma che intendono esclusivamente di percorrere la carriera Ecclesiastica.
Non ci sono mezzi stabili, l’opera è totalmente affidata alla pietà dei fedeli. Ognuno può concorrere come Oblatore, corrispondente, benefattore.
1. Gli Oblatori si obbligano per due soldi al mese, oppure per un franco all’anno. Pei sacerdoti basta che celebrino una S. Messa cedendone la limosina a benefizio dell’opera.
2. I Corrispondenti sono quelli, che in onore dei dodici apostoli si fanno capi di una o più dodicine di Oblatori, ne raccolgono le offerte indirizzandole al Direttore dell’opera. I Corrispondenti ricevono con riconoscenza qualunque piccola offerta, fosse anche di un soldo all’anno.
3. Benefattori si appellano quelli, che a piacimento fanno qualche offerta in danaro od in natura p. e, in commestibili, in biancheria, in libri e simili.
Quelli che offrono fr. 300 annui possono a loro {3 [3]} scelta inviare gratuitamente un allievo all’Istituto. Se poi l’offerta fosse di fr. 800 l’allievo sarebbe tenuto per tutto il tempo dei Corsi Letterari. Le offerte saranno indirizzate al sac. Gio. Bosco in Torino, oppure al sac. Paolo Albera Direttore dell’Ospizio di s. Vincenzo dove per ora saranno raccolti i novelli allievi. Infine d’ogni anno si darà ai Corrispondenti un conto particolare del numero degli allievi, delle offerte ricevute, e dei risultati ottenuti.
Quest’opera è posta sotto agli Auspizi della santa Vergine Ausiliatrice, perchè Maria essendo dalla Chiesa proclamata Magnum et singulare in Ecclesia praesidium; si degnerà certamente proteggere un’opera che mira a procacciare buoni ministri alla Chiesa. Di fatto Iddio in questi tempi concede innumerabili grazie a chi invoca l’Augusta sua Madre sotto il titolo di Aiuto dei Cristiani.
Quest’opera non reca danno ad altre già esistenti?
Non solo non reca danno, ma le sostiene. Senza preti, senza predicazione, senza sacramenti, che diverrebbero l’opera della Propagazione della fede, della s. Infanzia e di tutte le altre opere pie?
1. Coloro, che concorrono eziandio con piccolissima offerta, ricevono una speciale benedizione del S. Padre, che benedice e raccomanda l’Opera di Maria Ausiliatrice.
2. Il merito d’aver contribuito ad una grande opera di carità. Non si può fare opera migliore, dice S. Vincenzo de’Paoli, che contribuire a fare un prete. {4 [4]}
3. Ogni giorno nella Chiesa di Maria Ausiliatrice si celebrerà la santa Messa: gli allievi l’ascolteranno facendo delle Comunioni con particolari preghiere pei loro benefattori.
4. I medesimi oblatori partecipano ai meriti di tutte le messe, predicazioni, delle altre buone opere, e del merito grande delle anime, che i preti, formati dalla loro carità, guadagneranno a Dio nell’esercizio del sacro Ministero. Di modo che saranno per certo loro applicate le parole di S. Agostino: Animam salvasti, animam tuam praedestinasti.
5. Indulgenza ecc.
Le indulgenze saranno descritte a parte, e se ne spedirà nota a tutti quelli, che daranno il loro nome a quest’opera di carità, che è indirizzata al bene generale di tutta la Chiesa.
Scopo di quest’Opera è di raccogliere Giovani grandicelli, che abbiano decisa volontà di fare gli studi letterari mercè corsi appropriati per abbracciare lo stato ecclesiastico.
1. Ogni allievo deve appartenere ad onesta famiglia, essere sano, robusto, di buon carattere, nell’età dai 16 ai 30 anni. Saranno preferibilmente accettati coloro, che sono sciolti dal servizio militare {5 [5]} oppure hanno qualche probabilità di andarne esenti[1].
2. Abbia un certificato che dichiari la condotta edificante, la frequenza alle funzioni parrocchiali ed ai santi Sacramenti, la decisà volontà di abbracciare la carriera Ecclesiastica, ed abbia almeno compiuti i corsi elementari della lingua Italiana.
3. Attestato di nascita, di sofferto vaiuolo, notandosi pure se può almeno in parte pagare le spese prescritte dal Programma.
4. Non si andrà in vacanza nelle ferie autunnali. Il necessario sollievo sarà procurato nel collegio, od in altro sito scelto a quest’uopo.
5. Terminati i corsi letterari ogni allievo è libero di farsi religioso, recarsi nelle missioni estere o ritornare nella rispettiva Diocesi per chiedere al proprio Vescovo la facoltà di vestire l’abito chiericale. In questo ultimo caso il Direttore dell’Opera si farà premura di raccomandare umilmente i candidati al rispettivo ordinario affinchè secondo il merito si degni prenderli in benevola considerazione.
1. Lo studio abbraccia il Corso classico fino alla filosofia esclusivamente; ma l’insegnamento si estende soltanto alla lingua italiana, lingua latina, storia, geografia, aritmetica, sistema metrico, ed agli elementi della lingua greca.
2. Da queste classi restano esclusi quelli, che non hanno l’età sopra descritta, o non intendono consacrarsi allo stato ecclesiastico.
3. La retta è fissata a fr. 24 per ogni mese, e si pagano a trimestri anticipati. Per un anno {6 [6]} fr. 300. Per tutto il tempo degli studi letterari fr. 800.
4. Con questa retta viene soddisfatta ogni spesa di scuola letteraria, scuola di canto fermo, di musica, declamazione, vitto, alloggio, medico, parrucchiere. Restano a carico degli allievi le spese di vestiario, calzatura, riparazione, medicine e libri.
5. Il trattamento del vitto sarà come segue: A colezione e a merenda pane sufficiente; a pranzo minestra, pietanza, vino e pane a piacimento; a cena minestra, companatico e pane a piacimento
Gli allievi andranno vestiti in borghese, nè avvi divisa obbligatoria. Entrando porteranno seco due mute per la stagione estiva e due per l’inverno; delle quali una da portarsi nei giorni feriali in casa, l’altra pei giorni di festa e nei casi di uscita.
Il corredo comprende almeno 6 camicie - 4 lenzuola - coperta e coltri per l’inverno - guanciale con tre foderette - 6 paia calzette - 3 paia mutande - corpetto a maglia - 8 fazzoletti - 4 asciugamani - 2 paia di scarpe - 2 cappelli o berretti - baule - materasso lungo m. 1,75, largo 0,70.
Lo stabilimento somministra solo la lettiera e pagliericcio, per cui si pagheranno franchi 12 per una volta sola.
N. B. Le domande per l’accettazione saranno fatte al sac. Gio. Bosco in Torino, oppure al sac. Paolo Albera Direttore dell’Ospizio di s. Vincenzo in Sampierdarena.
Con approvazione della revisione ecclesiastica. {7 [7]}
Fossano- Tip.Saccone {8 [8]} {I [9]} {II [10]}